Madame Catherine è una di quelle donne ” Faccio tutto io “. E lo fa, ci riesce veramente.
In realtà è anche un disastro. Un vero è proprio disastro, nel senso che è molto disordinata.
Dice sempre di trovare tutto nel suo disordine e non si sogna di cambiare. Guai a chi si intromette!
La sua giornata inizia sempre molto presto, tipo alle cinque del mattino.
Caffè doppio o americano. Passeggiata nel giardino, giornale e doccia.
Dopo la accurata cura del suo corpo, e la scelta non facile del abbigliamento da indossare, lascerà relativi vestiti sparsi di qua e di là, e lì rimarranno fino alla sera. Si avvia verso il lavoro.
E una arredatrice d’interni. Il suo ufficio non dista molto da casa.
Ama quello che fa più di ogni altra cosa al mondo; ci mette passione, ingrediente non necessario, ” fondamentale ” come afferma sempre lei per la buona riuscita in qualunque campo.
Naturalmente se ne rende conto di essere una privilegiata, non tutti possono vivere di ciò che amano. Ma lei sì.
Madame Catherine è nata dal niente. Possiamo dire dalla curiosità, dalla voglia di sapere è ovviamente dal buon gusto.
La sua scrivania è piena di riviste di arredamento, fonte di grandissima ispirazione.
Con gli anni ha dovuto approfondire: imparare a conoscere meglio le stoffe, i diversi tipi di tende, i mobili e la sua epoca di appartenenza, i pavimenti, ecc. Beh, erano anche altri tempi… I gloriosi suoi anni.
Ha dovuto viaggiare tanto, specialmente all’estero, girare i mercatini, visitare le più belle ville e castelli che si possa immaginare, e prendere spunto di tutto! Ecco quello è il suo punto forte. Non si lascia sfuggire nessun particolare.
Il suo è un nome d’arte, sostiene che li dia più credibilità nel suo ambiente. E anche questa volta ha visto giusto, visto che ovunque vada viene chiamata ” Madame Catherine ” e mai Elena.
L’unico difetto che trovano le persone alle sue dipendenze è: il grandissimo, stramaledetto disordine con il quale lavora. E vero che lei trova sempre tutto quando ne ha bisogno, ma gli altri raramente.
Comunque le vogliono tutti molto bene, quando non è arrabbiata s’intende, in quei casi va fuori di sé, e si salvi chi può.
A volte crede veramente di poter far tutto da sola, nel suo intimo sa che non è così, e che se anche non tutti lavorano come vorrebbe lei, apprezza l’impegno. Il risultato finale, con brontolio di mezzo, la soddisfa sempre.
Si consola dicendo: ” In fin dei conti questa squadra è stata selezionata da me personalmente “.
Fine della giornata, torna a casa esausta ma felice, non riordinarà i vestiti sparsi, chissà domani.
Madame Catherine es una de esas mujeres ” Hago todo yo “. Y lo hace, y obtiene logros de verdad.
En realidad es tambièn un desastre. Un desastre ùnico. En el sentido que es muy desordenada.
Dice siempre que encuentra todo en su desorden, y que no se sueña de cambiar. Y ojo a quièn se mete!
Su jornada empieza a la mañana muy temprano, màs o menos a las cinco.
Cafè doble o americano. Caminada en el jardìn, diario y ducha.
Despuès de un meticuloso cuidado para su cuerpo, y de la no fàcil decisiòn de que ropa lucir, dejarà vestidos desparramados por acà y por allà, que asì quedaràn hasta la noche. Se encamina al trabajo.
Es una decoradora de internos. Su oficina no es muy lejana.
Ama lo que hace màs de cualquier otra cosa al mundo, lo hace con pasiòn, ingrediente segùn ella fundamental para tener èxito en todos los campos.
Naturalmente se da cuenta de ser una privilegiada; no todos pueden vivir de lo que aman. Pero ella sì.
Madame Catherine naciò de la nada. Se podrìa decir de la curiosidad por lo nuevo, de las ganas de saber y obviamente del buen gusto!
Su escritorio està lleno de revistas de arredamento, fuente de gran inspiraciòn.
Con los años le tocò aprofundir los conocimientos bàsicos: aprendiò a distinguir las variedades de telas, los distintos tipos de cortinas, los muebles y su relativa època de pertenencia; la infinidad de clase de pisos, etc. Seguramente eran otros tiempos… Eran sus años gloriosos.
Necesitò viajar mucho para aprender, especialmente al exterior. Girò por todo variedad de mercadito de muebles antiguos y no solo. Visitò casas maravillosas e infinidades de castillos. No se dejaba escapar nada. Su punto fuerte era registrar cada particular.
Usa un nombre de arte porque sostiene que le dà màs credibilidad en su ambiente. Y una vez màs tuvo razòn, porque vaya donde vaya, todos la reconocen como Madame Catherine y no como Elena.
El ùnico defecto que le encuentran las personas que colaboran en su empresa es: el maldito desorden con el cuàl trabaja. Es verdad que ella siempre encuentra todo cuando lo busca, los demàs raramente.
De todos modos la quieren muchìsimo, cuando no està enojada, se entiende… En esos casos se vuelve irreconocible y se salve quièn pueda.
A veces cree de verdad de poder hacer todo sola, en su profundo sabe que no es asì. Y que aunque si no todos trabajan como a ella le gustarìa, por lo menos lo intentan. Y el resultado final, con quejas de por medio, la satisfa siempre.
Se consuela diciendo: ” Al fin de cuentas èsta escuadra la seleccionè personalmete yo “.
Fin de la jornada laboral. Vuelve a casa cansada pero feliz, no ordenerà tampoco hoy los vestidos que dejò tirados por todos lados, quizàs mañana.