Labirinto

La quarantena ci ha messi davanti ad un labirinto, sta a noi trovare la via d’uscita.

Per ora sappiamo solo che dobbiamo “restare a casa “, il che va bene, almeno finché non si trova una soluzione o quantomeno un calo di contagi .

Ma, non è facile per tutti muoversi all’interno di questo labirinto.

Perché? Vi siete chiesti il perché si vede gente disperata?

I motivi possono essere molti: le giornate tipo vanno reinventate, chi è costretto a stare a casa deve assolutamente fare qualcosa. Ma che cosa?

Ed è qui che nasce il problema. Sembra che tutti facciano di tutto . Ne siete così sicuri?

Io personalmente ho aggiunto al mio quotidiano il lavoro della insegnante e qualche lezione di yoga che serve ad allentare quel nobile lavoro. Per il resto mi muovo bene dentro il mio labirinto: ho i miei spazi, i miei libri, i miei ricami e i miei corsi .

Faccio se ho voglia di fare, altrimenti non faccio nulla, a parte far fare i compiti.

Ma perché allora c’è questo terribile bisogno di dimostrare che si sta bene e positivi?

Non siamo tutti uguali, se si ha voglia di piangere lo si deve fare e anche dire se vi va, non è sbagliato, la situazione è anomala, ognuno la porta avanti come meglio può.

Certo sicuramente è più accettabile il tutto per chi convive con altri ( o forse no? ) perché il contatto umano non l’ha mai perso, chi è da solo invece è costretto a mantenersi in dialogo tramite video chiamate e robe varie, se non altro per ricordarsi le voci.

Ora però che vi siete fatti il vostro pianto liberatorio, bisogna cercare l’uscita, perché da tutti il labirinti si esce, e non sarà mica un decreto a dirci quando!

Reagire, anche senza fare nulla, con la assoluta consapevolezza che vi va bene così. La butto lì come idea iniziale.;)

Se poi però vi sale quella voglia di mettervi ai fornelli, pulire casa a fondo ogni santo giorno, fare sport estremi davanti alla tv, sappiate che non siete soli. Altrimenti c’è sempre il divano che vi aspetta, vi preferisce senza pigiama però…

Vanina G. Rodrigo

 

 

 


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